Allestimento Info-point TAV, Fontanellato

realizzato nella Rocca di San Vitale a Fontanellato (Parma), 2003

Il progetto si colloca all’interno della famosa Rocca San Vitale situata nel Comune di Fontanellato in provincia di Parma. L’area interessata dal progetto per il Centro Visitatori TAV è sita nella loggia superiore. Lo spazio di circa 150 mq si presenta come un locale lungo e stretto, esaltato da un’infilata di capriate lignee a vista, che sorreggono una copertura a due falde. Il progetto si propone di rispondere ad una domanda diversificata di fruizione in continua evoluzione. Sono state dunque previste, come indicato nelle linee guida predisposte dalla TAV, le nuove aree d’uso del centro visitatori vero e proprio suddiviso in più ambienti : ingresso e accoglienza visitatori, spazio espositivo di informazione progetto europeo dell’Alta Velocità, spazio attrezzato a platea per proiezione progetto italiano, spazio info-point per collegamenti con web-cam sui cantieri, zona per esposizione plastici e percorsi didattici, biblioteca per consultazione e studio di materiale e cartografie di progetto. La collocazione delle nuove destinazioni d’uso viene vista alla luce di criteri conservativi, con l’obiettivo di non operare modificazioni all’impianto. La riorganizzazione del sistema garantisce anche una buona flessibilità d’uso degli spazi, che consente sia l’utilizzo contemporaneo degli stessi a utenze differenti ma anche la possibilità di riconvertirli facilmente, in futuro, ad eventuali usi diversi. Si è voluto caratterizzare il progetto di allestimento per l’uso di forme dinamiche, della luce e dei materiali. La ridefinizione dello spazio esistente, ha puntato sulla “scenografia” come elemento dinamico per creare livelli di percezione e di comportamenti d’uso diversi,
il progetto ha voluto essere strumento d’intermediazione tra opera architettonica esistente e nuovo allestimento in termini di comparazione e contrasto rafforzativo. I progettisti, sedotti dal luogo lo hanno compreso nella sua essenza e quindi lo hanno mantenuto integro nella sua interezza. Nel contempo convinti che il tipo di intervento dovesse uscire dalla staticità storica della costruzione hanno cercato il movimento plastico attraverso l’impulso dinamico delle curve dei piani di rivoluzione, delle linee forza, degli insiemi composti come sintesi di movimenti astratti semplici e complessi. Il progetto espositivo, intervenendo sullo spazio fisico assegnato, ha utilizzato componenti a densità differente, quali: dinamicità/sequenza, interazione/movimento, luce/effetto, grafica/immagine, densità/vuoto, tempo/percorso, rendendo così l’allestimento sostanzialmente un elemento fluido, progettabile nelle tre dimensioni spaziali più quella temporale. Un progetto che non riconosce nette divisioni tra interno/esterno, tra dentro e fuori: l’allestimento vuole indurre pensieri, sensazioni, conoscenza. L’obiettivo è stato quindi la realizzazione di una sorta di mappa ideale di “campi magnetici d’attrazione”, definendo i livelli di lettura e i modi di attraversamento del luogo, dove il soggetto esposto (opera/immagine/informazione) affiora con chiarezza dalla complessità dell’insieme.